Appunti che analizzano il libro "Buona Maestra - Perché i telefilm sono diventati più importanti dei libri e del cinema".
Aldo Grasso analizza l'odierno panorama televisivo soffermandosi sull'importanza che hanno assunto dal punto di vista culturale i telefilm americani.
"Buona Maestra" di Aldo Grasso
di Francesca Masciadri
Appunti che analizzano il libro "Buona Maestra - Perché i telefilm sono diventati
più importanti dei libri e del cinema".
Aldo Grasso analizza l'odierno panorama televisivo soffermandosi
sull'importanza che hanno assunto dal punto di vista culturale i telefilm
americani.
Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
Docente: Aldo Grasso
Titolo del libro: Buona Maestra
Autore del libro: Aldo Grasso1. Telefilia
La buona tv esiste e non è mai stata così ricca, vitale e intelligente come oggi e il telefilm è il genere che
meglio rappresenta queste moderne tendenze.
Il TELEFILM è un prodotto di fiction concepito per il piccolo schermo, articolato in puntate o episodi
raggruppati in serie. Esso propone brevi racconti, in sé conclusi, ma spesso collegati tra loro (come episodi
di cicli) che presentano personaggi fissi, caratteri costanti e un’ambientazione per lo più invariata. Il telefilm
è un insieme di citazioni (letterarie, teatrali, cinematografiche) e narrazione che educa, in particolare gli
adolescenti con i teen drama (telefilm “di formazione”).
Il TEEN DRAMA è un tipo di fiction che mette in scena il mondo dei giovani ed è un prodotto a loro
destinato; in genere mette in scena una generazione di adolescenti in cui il pubblico può identificarsi grazie
anche alla sua struttura (24 puntate annuali, 1 a settimana, in modo da coprire tutta la stagione televisiva
modellandosi sul tempo di vita del pubblico).
“Telefilm” è una parola italiana, mentre in area anglofona si parla di tv series e si specifica il genere di
appartenenza (western, hospital, drama, soap, sitcom). Mentre ai primi teorici televisivi il telefilm sembrava
una mostruosità perché rinunciava all’immediatezza (lo spettacolo televisivo si identificava con la diretta), il
successo dei telefilm ha alimentato i discorsi sul carattere della serialità e sulla ripetizione.
I film in tv presenti già dal 1948 (le case di produzione minori vendevano alle tv i B Movie), sono stati
eliminati negli anni ’50 dal successo dei telefilm, che hanno così avviato quel processo che avrebbe portato
alla nascita dei moderni telefilm. La rivoluzione prende avvio con I love Lucy (1951), quando i due
protagonisti dello show Lucille Ball e Desy Arnaz propongono di filmare i loro spettacoli e trasmetterli su
più stazioni.
Le caratteristiche dei telefilm delle origini sono secchezza narrativa, azioni concentrate, sequenze brevi e
sottolineate da stacchi musicali, dialoghi sintetici, caratteristiche che derivano da radio e fumetti (distinzione
di genere, personaggi e luoghi fissi, fenomeni di fanatismo).
Francesca Masciadri Sezione Appunti
"Buona Maestra" di Aldo Grasso 2. La serialità
La serialità è una delle caratteristiche più diffuse e tipiche della fiction televisiva per vari motivi produttivi
(pianificazione e riduzione de costi, fidelizzazione degli spettatori) e consumistici (la serialità garantisce la
gratificazione delle aspettative perché lo spettatore è rassicurato dal ritorno dell’identico), ed è un
meccanismo che era già stato utilizzato da forme d’arte popolare precedenti alla televisione (feuilleton del
‘700, fumetti, radio serials o radiodrammi).
Eco ha proposto 2 modelli fondativi della produzione seriale:
- la SERIE, che mette in scena personaggi fissi, ripete quasi sempre gli stessi eventi, come nei fumetti (i
personaggi non nascono e non muoiono, ma rimangono immobilizzati in un’età ideale); es. Starsky & Hutch
- la SAGA, che prende dei personaggi e li mette al centro di una lunga storia, poi li fa morire o scomparire
(soprattutto per ragioni contrattuali) e la storia continua con i figli e i nipoti; es. Dallas
Francesca Masciadri Sezione Appunti
"Buona Maestra" di Aldo Grasso 3. Classificazione della serialità
Secondo una classificazione più moderna, che distingue in base a formato, morfologia (episodio chiuso o
aperto) e narrativa (evoluzione cronologica o no) si parla invece di:
- SERIE, che è suddivisa in episodi (segmenti narrativi conclusi senza sviluppo cronologico delle vicende e
con ritorno ciclico del tempo)
- SERIAL, che è suddiviso in puntate (segmenti narrativi aperti con sviluppo cronologico delle vicende e
sviluppo lineare del tempo)
- MINISERIE, che è suddivisa in puntate (da 2 a 6) e prevede uno sviluppo cronologico delle vicende ma in
un tempo narrativo breve
- FILM PER LA TV, che racconta una storia compiuta in 90’ senza caratteri di serialità (forma più vicina al
lungometraggio cinematografico)
Ognuno di questi formati è a sua volta composto da sottoformati. In particolare il serial si identifica con il
suo sottoformato più diffuso e popolare, il continuous serial, caratterizzato da numero elevato di puntate e
lunghissima durata narrativa. Esso è a sua volta suddiviso in 2 grandi famiglie: il continuous serial chiuso,
che prevede una conclusione delle vicende narrate e si identifica con l’etichetta “telenovela” (forma seriale
televisiva nata nei Paesi dell’America Latina), e il continuous serial aperto, che non prevede una chiusura
narrativa del racconto e si identifica con l’etichetta “soap opera” (forma seriale caratteristica dell’America e
dell’Europa).
A partire dagli anni ’80 serie e serial si avvicinano e nasce la SERIE SERIALIZZATA, in cui ogni episodio
mantiene una sua autonomia grazie a una storia conclusa (anthology plot) e contemporaneamente presenta
una continuità narrativa interepisodica e un’evoluzione cronologica attraverso alcune vicende, di solito
legate alla vita dei personaggi (running plot).
Il telefilm merita maggiore attenzione per 3 motivi:
- cerca di mettere un po’ di ordine nel disordine del flusso televisivo
- mette in scena un sistema di valori cui fare riferimento
- crea strategie discorsive e comunicative che accendono le passioni dei protagonisti e degli spettatori
Il telefilm è un meccanismo tipico dalla pay-tv, che lo elegge come oggetto di consumo culturale, destinato
ai più; mentre la tv generalista ha eletto il talk show e il reality come suoi generi privilegiati per mostrare la
realtà (anche se per alcuni non è realtà, ma pura finzione).
Francesca Masciadri Sezione Appunti
"Buona Maestra" di Aldo Grasso 4. La prima Golden Age della fiction americana: il teledramma
Con il termine GOLDEN AGE si indica il periodo della televisione americana tra la fine degli Anni ‘40 e
quella degli Anni ‘50, caratterizzata da una massiccia produzione di teledramas.
Il TELEDRAMMA, che nasce per attirare l’audience delle famiglie delle aree suburbane e elevare lo status
del nuovo medium, ha il suo centro di produzione a New York ed è il risultato della fusione di elementi presi
da radio, cinema e teatro. Sono trasmetti in diretta e soprattutto nella fascia di prime time, organizzati
attorno alla formula della serie antologica. Il repertorio è costituito da pièce teatrali, adattamenti letterari e
storie originali, e si avvalgono dell’apporto di famosi registi e attori, sensibili a tematiche di denuncia
sociale.
La prima seria antologica è Kraft Television Theatre (1947), mentre la più famosa è Alfred Hitchcock
presenta (1955), prodotta da Hitchcock, progetto che nasce puntando sul marchio di fabbrica rappresentato
da volto, corpo e silhouette del regista. Ogni episodio (inizialmente di 20’ poi prolungati a 1 ora) si
caratterizza per la presenza di elementi tipici del racconto giallo, che vengono potenziati dall’uso di sorpresa
e suspence (2 elementi tipici del cinema di Hitchcock) e per la presenza di prologhi ed epiloghi.
Francesca Masciadri Sezione Appunti
"Buona Maestra" di Aldo Grasso 5. La nascita delle serie tv
Verso la metà degli Anni ‘50 i teledrammi dal vivo cominciano a declinare, visto che cominciano a farsi
spazio:
- la FICTION registrata su PELLICOLA. La registrazione su pellicola era già utilizzata, ma la
videoregistrazione su nastro magnetico rende possibile un cambiamento, visto che si ammortizzano i costi
(permettendo di avere copie di buona qualità che possono essere trasmesse all’infinito e vendute all’estero),
facilita l’inserimento di interruzioni pubblicitarie e permette un miglior controllo sul prodotto; inoltre, si ha
uno spostamento del centro di produzione da New York a Hollywood: gli studios, impossibilitati legalmente
ad avere un proprio canale tv, ricorrono alla produzione di fiction per aver la possibilità di accedere al nuovo
medium, specializzandosi in un genere.
- la SERIE EPISODICA, che ha una struttura narrativa ben precisa in 3 atti (incipit, svolgimento con climax
e scioglimento finale) e pone un personaggio principale in una situazione conflittuale da superare, con
svolgimento logico e lineare fino all’happy ending. A livello linguistico sono influenzate da
un’impostazione teatrale e da un rispetto rigoroso delle regole grammaticali del cinema classico.
Inizialmente si identifica con la SOAP OPERA, che passa da una prima fase di diretta a una seconda fase di
registrazione, passaggio che avviene anche per la FICTION SERIALE.
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"Buona Maestra" di Aldo Grasso 6. La fiction seriale
SIT COM (situation comedy), commedia basata su dialoghi, con episodi di 30’ lordi, che ironizza su
comportamenti e rapporti tra persone che condividono una determinata situazione familiare o lavorativa. È
girata in interni secondo un’impostazione teatrale (l’episodio è registrato da più telecamere), utilizzando il
montaggio su pellicola. La programmazione prevede un episodio a settimana nella fascia del prime time. È
un genere dedicato a tutta la famiglia, dato che la tipologia familiare rappresentata è varia, anche se poi il
modello di famiglia vincente diventa quello nucleare, bianco e appartenente alla classe media,
rappresentando così una società americana centrata sulla naturalità della social whiteness che esclude gli
afroamericani. I love Lucy è il modello sia da un punto di vista produttivo (prodotta a Hollywood, registrata
su pellicola e ripresa da più telecamere) che narrativo (racconta la vita familiare e i suoi contrasti).
DRAMA, che declina le convenzioni del drammatico proponendosi in generi molto diversi influenzati da
cinema e fumetto. Ogni episodio dura 30’ (che poi diventeranno 1 h), non è filmato in sequenza e utilizza
per le riprese (spesso di esterni) una sola camera. La programmazione prevede un episodio a settimana in
prime time. È un genere dedicato principalmente al pubblico maschile e mette in scena personaggi
appartenenti a specifici ambiti lavorativi che vengono direttamente a contatto con i problemi della società. Il
modello è Dragnet (1952), poliziesco dal taglio documentaristico, caratterizzato da secchezza e semplicità
narrativa (un caso a episodio e nessuna informazione sulla vita privata del protagonista).
Francesca Masciadri Sezione Appunti
"Buona Maestra" di Aldo Grasso 7. Il western
Nella seconda metà degli anni ‘50, a dominare è il WESTERN, che ha lo scopo di rileggere il mito fondativo
della nazione ed è indirizzato inizialmente agli adolescenti; tra gli esempi classici si collocano i telefilm in
cui gli animali che accompagnano e seguono i protagonisti eccellono in eroismo e dedizione (Rin Tin Tin,
Lassie, La spada di Zorro, Furia), mentre solo successivamente diventano serie di alto livello, indirizzate
agli adulti (Gunsmoke, Bonanza).
Francesca Masciadri Sezione Appunti
"Buona Maestra" di Aldo Grasso